Tra le numerose figure professionali emerse negli ultimi anni, quella del travel designer è senza dubbio una delle più interessanti. In un’epoca in cui basta un click per prenotare biglietti aerei e hotel in qualsiasi parte del mondo, il successo del “progettista di viaggi” può apparire perlomeno bizzarro.

In realtà, il travel designer nasce proprio come alternativa alle agenzie e ai tanti portali che propongono vacanze “fatte in serie”, prive di originalità.

Il suo lavoro, infatti, non consiste nel “vendere” voli e pacchetti turistici, ma nel comporre itinerari che riflettano i desideri più profondi del cliente.

Per raggiungere questo particolare obiettivo, il designer di viaggi mette in campo non solo le sue competenze tecniche (ad esempio, per dare indicazioni sulla sicurezza o sui comportamenti da evitare in determinati luoghi), ma anche le sue conoscenze individuali maturate nel tempo.

Dunque, per un travel designer, il cliente ideale è colui che non si “accontenta” di camere lussuose, shopping e ristoranti stellati, ma vuole scoprire l’anima più nascosta delle località che ha scelto di visitare.

Come lavora un travel designer?

L’attività del travel designer possiede tutte le caratteristiche della libera professione: un lavoro gestito in assoluta autonomia (spesso anche da remoto), senza orari prestabiliti, nel quale prevale l’impegno intellettuale.

Il “progettista di viaggi”, infatti, si presenta come freelancer, prestando la propria consulenza al cliente per tutto ciò che riguarda la pianificazione dell’itinerario, la scelta della meta, le attrazioni da vedere e via così.

Tuttavia, proprio in quanto libero professionista, non si occupa direttamente né della prenotazione, né dell’acquisto di ticket o altri servizi.

Infine, per regolarizzare la sua attività, non appena questa diventa stabile e continuativa, e soprattutto per farla crescere con gli strumenti ritenuti più adatti (ad esempio, con un blog dedicato), il travel designer è tenuto ad aprire una Partita IVA, ad emettere fattura e a dichiarare ogni anno gli incassi.

Come promuovere l’attività di travel designer?

Come tutti i freelancer, anche il travel designer ha la necessità di promuovere in maniera efficace la sua attività. Oggi, per fortuna, gli strumenti non mancano di certo: il web, infatti, offre tantissime possibilità, alcune delle quali a costo zero!

Per cominciare, un travel designer ha bisogno di trovare il mezzo di comunicazione più adatto a lui. C’è chi predilige la scrittura e, quindi, racconta i suoi viaggi e le sue avventure attraverso un blog, oppure realizzando contenuti per siti e magazine altrui. Altri, invece, preferiscono “parlare per immagini”: una foto (o una serie di scatti), così come un video, possono evocare grandi emozioni.

Ciò che conta davvero, comunque, è riuscire a dare un taglio personale al proprio lavoro, magari specializzandosi in un particolare ambito (come le escursioni a tema naturalistico, i tour per appassionati di enogastronomia, le vacanze per famiglie con bambini, ecc.), in modo da focalizzare il target di riferimento.

Infine, per diventare un travel designer di successo, è altrettanto importante la capacità di aggiornarsi e scoprire le nuove tendenze in fatto di viaggi e vacanze. Anche in questo caso, la rete rappresenta un’inesauribile fonte di ispirazione, nonché un luogo virtuale dove scambiare esperienze ed opinioni con altri professionisti del settore, con l’obiettivo di crescere e fare network.