Ci sono bellezze paesaggistiche che, purtroppo, spesso vengono trascurate. Il territorio italiano è cosparso di gemme nascoste: tra queste ce n’è una in particolare, incastrata all’incirca fra Toscana ed Emilia-Romagna, a Lizzano in Belvedere in provincia di Bologna. Un posto immerso nella natura con un fascino incantato: le Cascate del Dardagna.

L’itinerario per raggiungerle comincia al Santuario di Madonna dell’Acero, un luogo suggestivo sede di numerose leggende. Il percorso ad anello che conduce alle Cascate del Dardagna, lungo all’incirca 5 km e di facile percorrenza, permette di inoltrarsi in una natura folta e variegata e ammirare le incantevoli Cascate del Dardagna, generate dai sette salti d’acqua compiuti dal fiume.

Punto di partenza: il Santuario di Madonna dell’Acero

L’itinerario per raggiungere le Cascate del Dardagna comincia dal Santuario di Madonna dell’Acero: uno splendido santuario di medie dimensioni la cui pianta raffigura una croce latina. Durante il periodo estivo è aperto tutto il giorno, mentre in autunno e in inverno è possibile visitarlo soltanto di domenica, in occasione delle funzioni religiose.

cascate dsel dardagna autunno

Eppure, è nei mesi freddi che il santuario offre la vista migliore, complici la quiete che lo circonda, i giochi di nebbia e gli intensi colori autunnali, che contribuiscono a donare al tutto un’atmosfera quasi mistica. Ma la caratteristica di questo santuario è un maestoso acero secolare posto davanti ad esso, a cui è legata una leggenda religiosa.

Si narra infatti che due pastorelli, di cui uno sordomuto dalla nascita, erano a pascolare le pecore quando furono sorpresi da una violenta ed inaspettata bufera di neve. I due trovarono riparo sotto un grande acero; qui apparve loro la Madonna, che fece acquistare al ragazzino sordomuto i sensi che non aveva mai avuto. Una volta rincasati, i bambini riferirono che la Vergine voleva essere venerata nel luogo della sua apparizione. Nei pressi dell’acero venne dunque costruito un tempietto in pietra con lo scopo di proteggere l’albero; in seguito, in quel luogo venne eretto il Santuario di Madonna dell’Acero.

Dopo aver goduto del silenzio e della quiete surreali che impregnano l’atmosfera attorno al Santuario della Madonna dell’Acero ed essersi rifocillati nel Ristorante Hotel dell’Acero, si può finalmente intraprendere l’itinerario vero e proprio.

L’itinerario dal Santuario di Madonna dell’Acero alle Cascate del Dardagna

L’itinerario che conduce alle Cascate del Dardagna parte proprio alle spalle del Santuario di Madonna dell’Acero ed è contrassegnato come sentiero CAI 331. Percorrendolo nei pressi del santuario si transita per la località Case Pasquali, per poi scendere attraverso un pittoresco bosco di abeti e faggi.

Le bellezze della natura da godere lungo il percorso

È un percorso largo, comodo e adatto a tutti, in quanto privo di difficoltà o dislivelli rilevanti. Seguendo questo percorso ci si imbatte nel torrente Dardagna, habitat naturale di specie animali particolari come la rana temporaria, dall’insolito colorito rossiccio, e la salamandra pezzata, che fa da indicatore biologico in quanto vive solo nell’acqua più pulita.

Anche la vegetazione è splendida e rigogliosa: in questo luogo si trovano numerose varietà di piante, fiori e funghi che costituiscono un vero patrimonio naturale da salvaguardare.

A questo punto si può decidere se tornare indietro per lo stesso percorso o continuare a salire, imboccando dunque il sentiero CAI 333 che si arrampica nel bosco di faggi, costeggiando il corso d’acqua. Una volta aggirato il primo salto delle cascate, sulla sinistra, utilizzando i tornanti di un sentiero a scalini di legno si possono raggiungere anche i salti successivi.

Altre informazioni utili per il percorso alle Cascate del Dardagna

Il settimo è il più maestoso, con un’altezza che raggiunge i 30 m. Ad ogni salto della cascata si può notare che la quantità d’acqua prima delle cadute è inferiore di quella che si raccoglie ai loro piedi. Ciò avviene per una caratteristica delle stratificazioni di roccia: a causa della loro fessurazione, la portata idrica, esigua sopra i salti, si arricchisce perché lungo la parete verticale vengono alla luce quelle acque del bacino superiore infiltratesi nel substrato.

Alcuni punti del percorso sono piuttosto ripidi, ma la camminata è agevolata da scale e corrimano. Inoltre, lo spettacolo offerto dai sette balzi compiuti dalle acque del Dardagna ripaga ogni sforzo compiuto durante la camminata.

Per concludere l’itinerario è necessario giungere al laghetto del Cavone, situato all’incrocio dopo l’ultima cascata. Da qui basterà scendere per la strada provinciale asfaltata per fare ritorno al Santuario di Madonna dell’Acero.

L’itinerario ha una durata di circa due ore e mezza; il giusto tempo per restare immersi nella natura a contemplare paesaggi incantati.