Situata all’interno della laguna delle saline dello Stagnone di Marsala, in provincia di Trapani, la suggestiva isola di Mozia è un’antica colonia commerciale fenicia, oggi sede di meravigliose bellezze naturali, tutte da visitare.

Più dettagliatamente l’Isola, anche nota col nome di Isola di San Pantaleo, è la più ampia tra quelle appartenenti al piccolo arcipelago posto di fronte alla riserva dello Stagnone ed è circondata da acque piuttosto basse e da saline che contribuiscono a definirne la singolare unicità.

saline dello stagnone
Saline dello Stagnone

I Fenici, come detto, furono i primi ad accorgersi della posizione strategica del luogo oltre che dell’ambiente particolarmente favorevole e nel corso dell’VIII secolo a.C. riuscirono a trasformare quest’isola in una fiorente cittadina sino alla distruzione, datata 397 a.C., per opera del tiranno siracusano Dionisio il Vecchio.

Due tappe fondamentali, infine, nel lungo percorso storico di costruzione dell’identità di questo incantevole luogo furono il passaggio, intorno al 1790, nelle mani del Notaio Rosario Alagna di Mozia, precursore degli scavi archeologici in quest’area volti a resuscitare le bellezze di un passato glorioso e, nel 1902, l’avvento di Joseph Whitaker, che completò l’opera portando alla luce straordinari reperti tuttora visibili nel Museo a lui dedicato.

Isola di Mozia Cosa Vedere

Questo excursus attraverso le tappe fondamentali nel processo di costruzione e crescita dell’Isola permette di poter meglio comprendere e apprezzare i principali siti di interesse visitabili durante un’escursione a Mozia.

Innanzitutto, il già citato Museo Whitaker, un tempo dimora del nobile inglese e della sua famiglia e oggi sede di una meravigliosa galleria dei principali ritrovamenti di natura archeologica dell’Isola.

Tra i reperti più rappresentativi è doveroso citare Il Giovanotto di Mozia, una statua in marmo di origine greca per la quale è stato impossibile definire l’esatta collocazione storico-artistica. Rimanendo in tema di archeologia, altra fermata d’obbligo per i visitatori dell’Isola di Mozia è, senza dubbio, la Casa dei Mosaici, una costruzione greca ma dalle fondamenta fenicie che si erge su due livelli e che presenta tracce del pavimento originario decorato da splendidi mosaici.

A carattere religioso, invece, sono il Tofet, un’area sacra all’interno della quale venivano effettuati dolorosi sacrifici di animali ma, anche, di bambini oltre che la necropoli, le cui tombe risalgono, addirittura, alla fine dell’VIII secolo a.C. Il Santuario di Cappiddazzu, invece, con le sue fosse ricavate all’interno della dura roccia è da molti considerato uno dei tanti luoghi di culto di Mozia.

sito archeologico isola di mozia
Sito archeologico Isola di Mozia

Concludiamo il nostro viaggio tra i più importati siti archeologici del luogo coi resti dell’antica cinta muraria, costruita a protezione dell’Isola, e coi ruderi della Porta Nord e di quella Sud, ossia i 2 varchi di ingresso all’interno della città.

Come raggiungere l’Isola di Mozia

Un tour dell’intera Isola, a piedi, ha una durata di circa 2 ore. Pertanto, una mezza giornata dovrebbe essere più che sufficiente per indugiare con tranquillità e avida curiosità sulle numerose attrazioni che questa meta ha da offrire.
L’opzione più adoperata per raggiungere l’Isola di Mozia è rappresentata dal traghetto al costo di 5 € a persona (i bambini pagano il biglietto ridotto pari a € 2,50). Traghetto che parte da Marsala, più precisamente da Contrada Spagnola, con possibilità di parcheggio all’interno del porto e con durata del viaggio di circa 7 minuti.

Inoltre, sono disponibili anche tour speciali della laguna oltre che aperitivi organizzati all’interno delle stesse imbarcazioni. Giunti sull’Isola sarà necessario il pagamento di una sorta di ticket di ingresso, il cui importo è di 9 €, che consentirà di poter visitare anche il Museo Whitaker.

Per i più avventurosi, poi, vi è sempre la possibilità di giungere sull’Isola attraverso una passeggiata lungo l’antica strada punica che è completamente sommersa dalle acque e, pertanto, percorribile solo nei periodi di bassa marea.